Negli ultimi anni, i droni hanno conosciuto una diffusione sempre più ampia, non solo in ambito ricreativo ma soprattutto nei settori civili e professionali. Questa crescita esponenziale ha evidenziato l’urgenza di formare piloti altamente qualificati, in grado di utilizzare in modo efficace e responsabile queste sofisticate tecnologie. I droni, grazie alla loro versatilità, sono diventati strumenti indispensabili in numerosi contesti operativi, distinguendosi in tre principali aree di applicazione, definite in base al tipo di payload che trasportano:
“To See”: droni equipaggiati con fotocamere o videocamere, ideali per attività di monitoraggio, sorveglianza, e produzione audiovisiva.
“To Sense”: dispositivi dotati di sensori avanzati, utilizzati per rilevamenti termici, ambientali, agricoli o industriali.
“To Do”: droni progettati per svolgere compiti specifici, come trasportare oggetti, effettuare consegne, o intervenire in situazioni di emergenza.
La formazione di piloti competenti diventa, quindi, non solo un requisito normativo ma anche una leva fondamentale per massimizzare l’efficienza e la sicurezza nell’impiego di queste tecnologie avanzate.
“To See”: tecnologia al servizio della visione e della sorveglianza
Droni con a bordo telecamere ad alta risoluzione, da oltre 36 Mp, capaci di Registrare in 4K e gestire zoom di precisione. “To See”, si concentra sull’uso delle capacità visive dei droni, per applicazioni come:
- Riprese cinetelevisive, dove la precisione e la qualità visiva sono essenziali.
- Sorveglianza e controllo del territorio, utilizzati da forze armate, enti locali e vigili del fuoco.
- Fotogrammetria e topografia, strumenti indispensabili per la mappatura e la ricostruzione 3D di aree complesse.
Un esempio pratico? Pensiamo alla manutenzione di infrastrutture complesse come ponti o dighe: i droni dotati di telecamere avanzate riducono tempi e costi rispetto ai metodi tradizionali, garantendo risultati più precisi.
“To Sense”: la capacità di percepire l’invisibile
Il secondo pilastro, “To Sense”, riguarda l’uso dei sensori per rilevare dati invisibili all’occhio umano: sensori termici, laser (LIDAR), multispettrali e chimici, che ampliano notevolmente le capacità operative del drone. Questi strumenti trovano applicazione in settori critici:
- Agricoltura di precisione, con sensori multispettrali che analizzano lo stato di salute delle colture.
- Ricerca e soccorso, dove i sensori termici individuano persone in contesti difficili come valanghe o incendi.
- Monitoraggio ambientale, per rilevare inquinanti o mappare aree archeologiche.
“To Do”: fare la differenza con i droni operativi
- Trasporto di materiali in aree difficilmente raggiungibili.
- Operazioni di irrorazione agricola.
- Interventi in emergenze, come il disgaggio di valanghe.
Un esempio significativo è rappresentato dal delivery medicale, che consente di salvare vite grazie alla rapidità di consegna.
Un percorso formativo completo e rigoroso
Aerovision offre un’esperienza formativa di altissima qualità, grazie a istruttori certificati e a un approccio didattico che combina teoria e pratica. I partecipanti non solo acquisiscono competenze tecniche, ma ricevono anche supporto continuo per orientarsi nel panorama normativo e tecnologico del settore.
I corsisti di Aerovision possono inoltre contare su un plus importante: l’accesso a tecnologie all’avanguardia e a simulazioni operative che riproducono scenari reali, garantendo un’esperienza formativa unica.
Con Aerovision, il corso di pilotaggio droni non è solo un percorso di apprendimento, ma un investimento strategico per costruire una carriera in un settore in rapida espansione.
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