Si è conclusa domenica 4 giugno, la 20ma edizione del Rally di Sardegna 2023, tappa italiana del FIA world Rally Championship organizzato dall’Automobile Club d’Italia con l’affiancamento della Regione Sardegna. Uno spettacolo lungo quattro giornate animate da 18 prove speciali per 320,88 km cronometrati, su 1168,22 km sterrati in tutto, con Olbia tornata casa base dell’evento.
“È stato il Rally Italia Sardegna più duro di sempre“. Lo hanno sottolineato tutti i 71 protagonisti di questa memorabile edizione (piloti e navigatori) e possiamo confermarlo anche noi di AEROVISION che abbiamo collaborato con ACI Sport, come da sempre organizzatrice dell’evento, insieme a CNR a mettere in piedi per la prima volta nella storia di un rally, un sistema di sicurezza basato sull’utilizzo dei droni, UAS per la normativa vigente in materia.
La sperimentazione di questa soluzione innovativa applicata ad una manifestazione così complessa, è avvenuta sotto lo stretto controllo dell’ENAC che ha approvato “sul filo del rasoio” l’analisi del rischio S.O.R.A. realizzata da EUROUSC ed AEROVISION, applicata all’utilizzo del mezzo a pilotaggio remoto in un ambito dove erano presenti assembramenti di pubblico, le auto sul circuito, ma principalmente che vedeva i piccoli UAS in condivisione dello spazio aereo con tutti i traffici “manned” degli elicotteri accreditati, da quelli per le riprese dotati di wescam, agli elicotteri del soccorso, a quelli delle forze dell’ordine oltre, ovviamente, a quello dell’ACI e a quelli privati per il trasporto dei tanti “VIP” che non volevano perdersi un evento così emozionante.
L’infrastruttura di sorveglianza remota era davvero complessa: una flotta di 6 droni in carico ad altrettante squadre di pioti certificati “specific” 3 di AEROVISION e altrettanti di PEGASUS LAB, affiancati da sei osservatori formati ad hoc. Sei autovetture equipaggiate ognuna con un collegamento satellitare portatile “starlink”.
Disseminati su tutte le 18 prove speciali, i droni avevano il compito di “pattugliare” l’intero tracciato nelle 2 ore che precedevano la prova stessa, segnalando la presenza di pubblico ma principalmente di fotografi, al di fuori dalle zone di sicurezza a loro assegnate e quindi in situazione di pericolo per sé stessi e per i concorrenti in gara.
I sei flussi video, trasmessi in tempo reale alla Direzione gara, con sede ad Olbia, sono stati gestiti attraverso un sistema centralizzato di controllo sviluppato dal prestigioso CNR di Pisa, che si basa sulla realtà aumentata. Ciò ha consentito ai commissari di comunicare via radio con i “safety Marshall” sparsi lungo il percorso, fornendo loro l’ordine di allontanare coloro che si erano messi in situazioni di pericolo. “Un servizio che ci ha messo in condizione – quest’anno come mai prima – di tenere la situazione sotto controllo su tutto il percorso” ha dichiarato entusiasta alla fine dell’evento Alessandro Franco operatore presso la Direzione gara.
Nonostante il meteo davvero inclemente sui tre giorni di prove, l’operazione non ha avuto il minimo cedimento su nessuno dei punti critici, né sull’aspetto umano visti gli orari di presentazione delle squadre sul campo, né su quello tecnologico viste le condizioni di pioggia e vento trovate.
Sei mesi di pianificazione, di preparazione, di scrittura delle procedure, di training sia teorico che pratico, redazione di manuali, checklist, continui incontri (e scontri) con l’ENAC, uno sforzo notevole che dimostra che la professionalità dei singoli “players” quando sono chiamati a fare squadra, si trasforma sempre in un successo.
Aerovision “we make team to build a success“