Una video intervista può diventare un mezzo molto importante per far arrivare un messaggio in modo efficace e, se utilizzato a livello aziendale come strumento di comunicazione e marketing, può essere un valido alleato per attirare nuovi clienti.
Ma come si realizza un’intervista efficace e piacevole per lo spettatore? In questo articolo potrai trovare una serie di consigli mirati che ti permetteranno di apprendere le principali best practices per poter realizzare una video intervista eccezionale.
Le informazioni sono consigliate da un videomaker professionista, Matteo Piazzalunga, con alle spalle tantissime interviste di successo.
Di seguito saranno esposti i dettagli più importanti che riguardano la location, l’attrezzatura video e audio e le informazioni sulla fotografia (lo studio della luce).
Ricerca e scelta della location
Il primo passo nell’organizzazione di un’intervista è la scelta della location che deve essere funzionale. Bisogna tener conto di diversi parametri e prestare la massima attenzione ai seguenti elementi:
- Fonti di rumore. Uno dei dettagli a cui bisogna stare attenti sono i rumori, infatti, occorre scegliere una location lontana da strade, cantieri, e così via. I microfoni captano tutti i rumori che andrebbero a rovinare irrimediabilmente la qualità del prodotto finale. Inoltre, bisogna assicurarsi di avere il massimo silenzio nella sala di registrazione in caso siano presenti persone. Un ottimo consiglio è allontanarsi da fonti potenzialmente fastidiose come campanelli, telefoni, etc. e interrompere le riprese in caso di rumori improvvisi, come campane o altro.
- Lo sfondo. È preferibile che sia neutro e monocolore (solitamente si predilige il nero o, comunque, un colore abbastanza scuro). Infatti, uno sfondo pieno di dettagli dietro l’intervistato potrebbe distrarre lo spettatore durante l’ascolto e la visione dell’intervista. Uno sfondo neutro, al contrario, concentra l’attenzione sulla persona che parla. Un altro piccolo trucco che aiuta ad ottenere questo scopo è la sfocatura dello sfondo.
- Comparto elettrico. Nonostante le moderne attrezzature per il videomaking funzionino, quasi tutte, a batteria, per non staccare l’intervista il consiglio è di portare con sé il necessario per l’attacco a rete. Naturalmente, il sopralluogo della location deve prevedere anche l’individuazione i punti dove sono presenti le prese. In caso di intervista all’aperto, si consiglia di munirsi di diverse batterie già cariche.
- Attenzione ai riflessi. Bisogna prestare massima attenzione a tutte le superfici che producono riflessi, come finestre, specchi e quadri. Ci si deve assicurare che non riflettano luci, persone e attrezzature di registrazione. Oltre alla luce riflessa in queste superfici, un altro possibile pericolo può arrivare dalla luce naturale. In caso questa non sia gestibile occorre trovare un modo per poterla coprire.
- Location di emergenza. Per non farsi trovare impreparati in caso di emergenza, bisogna sempre prevedere una soluzione secondaria che può “salvare la vita” in caso di problematiche relative alle condizioni meteo, se l’intervista era prevista all’aperto, o in caso di cambiamenti di disponibilità della sala scelta per l’intervista.
Come e dove posizionare le videocamere
Scelta e preparata la location, un aspetto molto importante è il posizionamento delle videocamere. Il consiglio è quello di utilizzarne almeno due per avere più inquadrature (una larga e una stretta) e un risultato più professionale.
L’utilizzo di almeno due inquadrature rende più allettante sia il montaggio sia la visione da parte dello spettatore.
Nel caso in cui sia presente nell’inquadratura soltanto il soggetto intervistato si consiglia di impostare un’inquadratura larga che si focalizzi poco sopra l’anca e arrivi leggermente sopra la testa (non occorre lasciare troppa “aria in testa”).
L’inquadratura stretta, invece, si concentrerà nella porzione tra spalle e testa. Può essere molto utile per evidenziare alcuni dettagli del soggetto, come le mani.
Ma arriviamo al posizionamento delle macchine da presa. In caso ci sia un unico intervistato, le videocamere devono essere poste tutte e due a destra o a sinistra (non cadere nell’errore di posizionarle in lati opposti).
Nel caso in cui la video intervista preveda la compresenza di due persone si consiglia di munirsi di tre videocamere, una delle quali va posta in posizione centrale per riprenderli entrambi contemporaneamente.
Una, invece, va sistemata a destra per inquadrare il soggetto di sinistra, mentre quella a sinistra sarà dedicata alla persona di destra.
L’importanza dell’illuminazione
Come già accennato, l’illuminazione di un’inquadratura in gergo si chiama “fotografia”.
Nell’allestimento delle luci per un’intervista occorre possedere conoscenze base di questa tecnica.
Per ottenere un ottimo risultato servono almeno 2/3 fonti luminose: luce di taglio, diffusa e controluce. Le fonti di luce artificiali professionali (mai usare quelle di una stanza, spesso poste in alto con conseguenti effetti ombra sgradevoli) sono indispensabili in quanto lavorare con la luce naturale significa essere sempre soggetti a cambiamenti di temperatura di colore, di posizione della fonte luminosa e di ombre.
Utilizzando delle luci professionali sarà possibile, inoltre, controllare la temperatura colore ed evitare un fastidioso problema: il flickering, fenomeno che si può tradurre con il termine sfarfallamento e si riferisce a veloci alterazioni di esposizione nei fotogrammi.
Vediamo, nello specifico, come sistemare il comparto luci:
- Luce di Taglio. È la principale sorgente di illuminazione della persona intervistata e dà vita a un effetto di ombra intenso. Di solito, tramite uno “spot” o luce direzionale, si direziona la luce direttamente verso il soggetto. Questa fonte di luce è molto intensa e si posiziona sulla parte destra o sinistra dell’intervistato illuminandone il profilo (per questo si dice luce di taglio).
- Luce Diffusa. Questa luce generale non crea ombre definite. Si utilizza per smorzare la luce di taglio evitando che questa ponga in maniera eccessiva in ombra il volto. Deve essere proiettata in modo diretto verso il soggetto e in posizione opposta a quella di taglio. Per creare l’effetto di luce diffusa si utilizzano delle superfici riflettenti (di solito bianche) sulle quali proiettare la luce. Si possono usare dei pannelli di polistirolo o degli appositi diffusori.
- Controluce. Sebbene il termine tecnico per definire questa fonte di luce sia “sottomodulante” si è soliti usare il termine controluce proprio perché spiega bene la sua funzione. Infatti, questa fonte di luce va posta alle spalle dell’intervistato. Questo genererà una linea di luce che stacca dal fondo il soggetto.
Il comparto audio
La qualità del comparto audio è importante quanto quella video, forse anche di più perché segna la differenza tra un livello amatoriale e uno professionale.
I principali microfoni in commercio sono:
- Direzionali
- A condensatore
- Lavalier
Nel caso specifico della video intervista, il microfono più consigliato è il lavalier (omnidirezionale).
Si tratta di dispositivi molto piccoli e discreti che ben si mascherano con gli abiti dell’intervistato.
Bisogna porre attenzione che puntino verso la sua bocca e che il filo sia ben nascosto al di sotto degli abiti. Il filo del microfono va collegato al relativo trasmettitore che manderà il segnale al ricevitore della videocamera.
Si consiglia sempre di controllare il livello di carica del microfono e di portare con sé, anche in questo caso, delle batterie di ricambio per evitare di interrompere l’intervista.
Ultimo suggerimento: munirsi di cuffie, aiuteranno ad avere maggiore cognizione della qualità audio e di possibili interferenze.